Skip to main content
La dinamica relazionale nell’anaffettivo
08 Sep

La dinamica relazionale nell’anaffettivo

Non avendo ricevuto abbastanza affetto, gli anaffettivi non possono trasmetterlo e quindi proiettano inconsapevolmente anaffettività. Chi è legato affettivamente a un anaffettivo, avendo per statuto relazionale diritto a una reciprocità e non ricevendo invece nulla, struttura nei propri atteggiamenti, nello stile e nella personalità una sorta di relazione basata fondamentalmente sulle polarità di odio amore e distacco dipendenza.

Odio, per la frustrazione della falsa aspettativa e dell’affetto non ricevuto; amore, per il desiderio di poterlo ricevere; distacco, per non perpetuare la delusione dell’aspettativa mancata; dipendenza, per poter rinnovare la speranza di ricevere affetto e riconoscimento.

Poiché la mancanza di affetto non è visibile, colui che non riceve affetto dall’anaffettivo, nella convinzione di essere immeritevole e quindi in stato di colpa, è costretto a instaurare un legame di dipendenza costruita, appunto, sull’odio e sulla conseguente rabbia dissociativa, che si alimenta circolarmente con la mancanza di quell’affetto che il proprio status relazionale dovrebbe garantirgli. Si tratta di un legame relazionale che resta insoluto, e non certo per colpa involontaria dell’anaffettivo, dal momento che anch’egli è a sua volta vittima di predecessori anaffettivi.

Chi si trova a cadere in questa rete affettivo relazionale, subisce dall’anaffettivo una compensazione che si potrebbe definire oggettivo padronale affettiva. Gli anaffettivi si sentono costretti a sottomettere il relazionato fino a possederlo: prova di una indispensabilità, che l’anaffettivo non riesce a fare a meno di instaurare, quando entra in rapporto sentimentale con l’altro, fino a percepire un significativo senso di vittoria quando finalmente lo vede soccombere.

Una necessità questa, che può essere letta, patologicamente, anche come conferma della capacità di essere amato, e come controprova che se si è amati, è in quanto si ama.

Una trappola infernale, che rende gli anaffettivi aggressivi, tonici, fobici, controllori di un mancato controllo, proprio per poter soddisfare quel desiderio di controllo che risulta invece inesistente per le loro incapacità affettive.

La strategia di rafforzamento, modalità che caratterizza la dinamica comportamentale dell’anaffettivo si estrinseca progressivamente nel ritirarsi sulle proprie convinzioni, e nel rimuovere la verità, sostituendola con una propria egoistica e narcisistica realtà. Anche per questo, l’anaffettivo risulta particolarmente abile nel ribaltare a proprio favore, favore poi destinato a diventare sfavore, qualunque complessità relazionale, sia essa legata all’oggettuale sia al sentimento e alle emozioni.

Questo processo porta a consentire e accettare una vampirizzazione economica, necessaria a rinsaldare la sua propria insicurezza, non potendo disporre di quella normale affettività emotiva richiesta dal suo status relazionale.
Tutto ciò avviene, nella maggior parte degli anaffettivi, in perfetta o probabile buona fede.  Ritenerla tale è tipico in chi ama una persona anaffettiva, ed è la caratteristica dell’incertezza, che permette di giustificarla.

L’anaffettività porta a una forma di bipolarismo, rafforzato dal continuo negare, dall’incapacità verbale e soprattutto dalla rimozione della verità a favore di una realtà, impalcata a propria difesa.  La reazione a qualunque contestazione è spesso l’aggressività verbale, seguita da una reattività di tipo di tipo isterico, che si chiude in un silenzio distaccato e altrettanto aggressivo (magari pensando a un padre dal quale non si è ricevuto amore al punto di non volerne più, o a un inconscio conflitto di disconoscenza materna).
Di questo ha bisogno l’anaffettivo, che si sente per lo più nella ragione. E davvero ha ragione, poiché non sa della propria condizione, in quanto essa non è veramente proditoria, bensì solo distorta.

 


Roberta D’Ottavi, BSc., MSc.
Head of the Faculty of Psychology, Selinus University.

Bibliografia
Benjamin L. S. Terapia Ricostruttiva Interpersonale. Las,  2004
Benjamin L. Diagnosi interpersonale e trattamento dei disturbi di personalità, Las, 2003
Berne E., Intuizioni e stati dell'io, Astrolabio, 1992
Mammoliti C., Il manipolatore affettivo e le sue maschere, Sonda, 2013
Nanetti F., La dipendenza affettiva, Pendragon, 2015
Shore A. La regolazione degli affetti e la riparazione del sé, Ubaldini 2008

 

About

We are professional and reliable provider since we offer customers the most powerful and beautiful themes. Besides, we always catch the latest technology and adapt to follow world’s new trends to deliver the best themes to the market.

Contact info

REGISTERED OFFICES
  • Selinus University Graduate School LLC
    8 The Green, Suite A
    Dover 19901 – Delaware
    (USA)

Featured Post