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James Webb Space Telescope
20 Oct

James Webb Space Telescope

A ottobre dovremmo assistere al lancio del James Webb Space Telescope, il più grande e potente  telescopio spaziale mai costruito, il cui lancio nello spazio era inizialmente previsto per la fine del  2018. La NASA spera che il successore di Hubble, possa avere lo stesso impatto rivoluzionario di  Hubble, lanciato nel lontano 1990.

Le principali cause del ritardo de lancio nello spazio del James Webb Space Telescope sembrano  risiedere nel distacco di alcune parti del telescopio dal corpo centrale durante le prove di  sollecitazione in fase di lancio.

Secondo gli esperti della commissione, nominati per indagare sull’incidente, all'origine di ciò che ha  portato ad una crisi senza precedenti nella costruzione di un telescopio spaziale vi sono errori umani,  eccessivo ottimismo e la complessità ampiamente sottovalutata del telescopio stesso. Il progetto del  James Webb nasce da una collaborazione tra la Nasa e l'Esa, l'Agenzia spaziale europea, in quanto  erede evoluto del telescopio spaziale Hubble.

Dall'inizio della costruzione, i ritardi e i problemi sono stati all'ordine del giorno, a partire dai costi - evidentemente valutati al ribasso. Circa nove anni fa, il budget iniziale di spesa era di 8 miliardi di  dollari, arrivato ad essere prossimo ai 10 miliardi di dollari - sempre che non succeda altro ancora.

Il Congresso Usa stanzierà ciò che serve, anche per non perdere quanto fatto finora o per non  consegnare il progetto ad altri Paesi, ma a quale prezzo? La vittima potrebbe essere l'ambizioso  telescopio WFirst, che dovrebbe cercare l'energia oscura e i pianeti extrasolari.

 

CARATTERISTICHE E FUNZIONAMENTO

Il James Webb si compone di due parti fondamentali: lo specchio e il corpo della sonda. Il primo è  da record: la sua superficie, 7 volte quella di Hubble, permette al telescopio di raccogliere le poche  manciate di fotoni che ci arrivano dall'universo primordiale. Il corpo della sonda invece si compone  di antenna per le comunicazioni, pannelli solari per ricaricare le batterie e propulsori per orientare il  telescopio.

Lo specchio del telescopio James Webb ha un diametro di 6,5 metri, mentre lo specchio del telescopio  Hubble ha un diametro di 2,4 metri. Grazie alle maggiori dimensioni dello specchio potrà raccogliere  molta più luce di Hubble e, in questo modo, osservare anche oggetti nati poco dopo il Big Bang. Gli  astronomi sperano di vedere e studiare quello che c'era appena 150 milioni di anni dopo la nascita  dell'Universo, un "momento" di cui non conosciamo nulla, basandoci su meri concetti teorici.

Per osservare quegli oggetti il telescopio scandaglierà nell'infrarosso, perché la luce prodotta da quelle  antiche stelle è stata "stirata" nel tempo a causa del loro allontanamento ed oggi si possono appunto  scoprire solamente nell'infrarosso, lunghezza d'onda ottimale anche per lo studio dei pianeti  extrasolari.

Per lavorare nell'infrarosso, il telescopio dovrà essere molto freddo e perciò, nello spazio, dispiegherà  un ombrello gigante, grande quanto un campo da tennis, per proteggersi dalle radiazioni solari.

Per evitare che le radiazioni del Sole, della Terra e della sonda stessa scaldino il telescopio e  interferiscano coi sensibilissimi strumenti, lo specchio è protetto da ben 5 fogli isolanti. Si tratta di  Kapton, un materiale già usato per le tute degli astronauti, placcato a sua volta di alluminio e silicio  per riflettere più radiazioni possibili.

I sottilissimi fogli si dispiegheranno solo nello spazio aperto, raggiungendo l'ampiezza di un campo  da tennis. Ora che tutti i pezzi sono stati montati, saranno sottoposti a un nuovo giro di test. Il lancio,  più volte rimandato, è previsto a ottobre 2021.

Questo formidabile telescopio ci permetterà di osservare l'universo primordiale e l'atmosfera di altri pianeti.

Ma, prima di diventare operativo, il James Webb dovrà raggiungere la sua lontana dimora: il punto  Lagrange L2. Qui, a 1,5 milioni di Km dalla Terra, potrà scandagliare il cielo alla ricerca di indizi  sulla nascita dell'universo e sulla vita aliena.

Si prevede di posizionare il James Webb a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra.

Si prevede di posizionare il James Webb a circa 1,5 milioni di chilometri dalla Terra.

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